Destinatario sconosciuto di Katherine Kressmann Taylor

Qualche settimana fa mi sono imbattuta in un libro del quale, purtroppo, non avevo sentito mai parlare: Destinatario sconosciuto di Katherine Kressmann Taylor.
E’ un libro brevissimo, da leggere tutto d’un fiato in meno di un’ora. Breve, ma intenso, mi viene da dire.
Si tratta di un romanzo epistolare scritto dall’americana Katherine Kressmann Taylor nel 1938, a ridosso dello scoppio del secondo conflitto mondiale.
Il suo editore ed il marito ritennero però che il romanzo fosse troppo duro per essere pubblicato in quel momento storico particolarmente delicato caratterizzato dall’ascesa del nazismo. Per tale motivo, l’autrice decise di usare uno pseudonimo maschile, Kressmann, appunto, per firmare il romanzo.
Nel 1995 il libro venne ristampato da una rivista americana per celebrare il cinquantesimo anniversario della liberazione dei campi di concentramento nazisti.
A distanza di qualche anno il libro è stato tradotto in 20 lingue, diventando un caso editoriale.
Nel 1944, il regista William Cameron Menzies ne ha tratto un film.
Il libro altro non è che uno scambio epistolare tra due amici e soci in affari Martin Shulse, tedesco, e Max Eisenstein, ebreo. Entrambi, in America, gestiscono una galleria d’arte.
Ad un certo punto però, Martin decide di tornare in Germania e di lasciare gli affari in mano all’amico Max.
I due soci iniziano così a scriversi delle lettere per mantenersi in contatto e colmare la distanza che li separa, spinti dal grande affetto che li lega.
Col tempo però, i due uomini, appaiono sempre più distanti, quasi non fossero mai stati amici.
Martin, tornato in Germania, inizia a manifestare all’amico Max la sua fiducia in Hitler che, a suo dire, rappresenta una speranza per la Germania, uscita umiliata e sconfitta dal primo conflitto mondiale.
Max, appare da subito preoccupato e scosso dalle parole di Martin, affascinato da Hitler e dall’ideologia nazista.
Lo scambio epistolare tra i due amici proseguirà prendendo una piega inaspettata…
Un romanzo brevissimo, ma intenso, geniale.
Uno sguardo lucido e amaro sul clima politico e culturale della Germania e del mondo dei primi anni trenta del Novecento.
Buona lettura!

Buona lettura!

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